di Bernard Fort
[Le Cantique des Créatures è una composizione acusmatica di Bernard Fort presentata in anteprima il 17 settembre 2021 al Tempo Reale Festival | Phoné. Per l’occasione, pubblichiamo un testo inedito del compositore su questo lavoro]
Il testo [Le Cantique des Créatures], originariamente scritto – intorno al 1224 – nell’italiano della regione Umbria, è considerato una delle prime opere poetiche della letteratura italiana moderna, se non la prima, e adotta strutture e assonanze proprie della poesia medievale. Si dice che San Francesco stesso l’abbia scritta su una melodia composta da lui.
Non si tratta qui di raccontare le varie tappe della Creazione, ma di cantare un’ode positiva alla natura, nella forma dei quattro elementi e della vita che si emana da essi, che non sono altro che il riflesso del loro creatore.
Lo stile generale del testo si distanzia dalle interpretazioni austere – e, persino, negative – di una creazione segnata dal peccato e dalla sofferenza, come spesso si incontra nel corso del Medioevo. Il tono innocente, anche volutamente “infantile”, usato dall’autore quando parla di fratello sole e sorella acqua, ci colloca in mezzo a un regno animale composto da fratelli e sorelle dell’umanità e assume oggi una risonanza speciale. Questo tono rifiuta naturalmente una forma di materialismo e apre la porta alle attuali riflessioni filosofiche e scientifiche sul posto dell’uomo nell’evoluzione e sulle sue responsabilità come individuo al centro della creazione. Qui la Natura non è una ricchezza da sfruttare o da far fruttare a fini economici, ma quella che fornisce all’uomo, semplicemente e naturalmente, tutto ciò di cui ha bisogno.
Infine, viene sollevata la questione del posto proprio dell’uomo tra le creature, espresso attraverso i suoi conflitti, la malattia e la morte, che è anche vista come sorella ed elemento centrale della vita.
Il suono del testo
Dovevo scegliere la versione: l’italiano antico del XII secolo, o una trascrizione moderna più accessibile agli ascoltatori di un concerto o di una trasmissione radiofonica? Ognuna delle due versioni ha, a mio parere, una caratteristica complementare: il testo antico probabilmente serve meglio il suono, la sua costruzione e la musicalità, mentre il testo “modernizzato” chiarisce il ritmo e il significato. Mentre una lettura tranquilla e senza fretta del testo dura poco meno di tre minuti, l’intera composizione acusmatica dura più di trenta minuti, compresi alcuni sviluppi musicali.
Ciò significa che non c’è una corrispondenza precisa tra la metrica del testo, i temi affrontati dalla poesia, e i momenti musicali dove la cui temporalità differisce… La musica qui è un commento.
Il suono delle creature
Il testo è molto figurativo. Gli elementi citati dalla natura non sono evocati in modo astratto o simbolico, ma reale. Sarebbe quindi inopportuno non dare una lettura figurativa dei suoni. Ma accontentarsi di “illustrazioni sonore” sarebbe la cosa peggiore perciò, poeticamente, dobbiamo andare oltre. Così, per quanto riguarda l’acqua, non si tratta di illustrarla con il suono di un fiume o dell’oceano, mentre lo stesso suono dell’oceano, trasformato o meno, può evocare simbolicamente, musicalmente e figurativamente il tempo o l’assenza di tempo e strutturare la forma di un’intera sezione dell’opera.
Il testo propone un numero molto grande di aggettivi, un numero altamente simbolico. Questi aggettivi sono altrettante proposte di variazioni, processi, spazializzazioni, per implementare il vocabolario elettroacustico. E mentre è chiaro che pensiamo di conoscere bene i suoni del vento, dell’acqua e del fuoco, non sappiamo cosa dire sulla questione del sole, della luna e delle stelle.
Per quanto riguarda la morte, essa ci conduce naturalmente in una nuova logica narrativa e musicale.
Il tono della musica non è mai drammatico ma di contemplazione, di lode, e anche la morte non deve essere evocata o vissuta in modo catastrofico.
La composizione è più legata a un gioco sullo scorrere del tempo, all’equilibrio degli spettri e delle armonie, alle forze ritmiche, al vigore dei suoni e le loro evocazioni, alle impressioni di vita, così come al significato provocato dalla giustapposizione di immagini acustiche figurative sul testo.
Testo originale e completo in umbro antico (1) Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so’ le laude, la gloria e ‘honore et onne benedictione. (2) Ad te solo, Altissimo, se konfàno et nullu homo ène dignu te mentovare. (3) Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. (4) Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore,de te, Altissimo, porta significatione. (5) Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle, in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle. (6) Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le tue creature dài sustentamento. (7) Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta. (8) Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu, per lo quale ennallumini la nocte, et ello è bello et iocundo et robustoso et forte. (9) Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.(10) Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore, et sostengo infirmitate et tribulatione. (11) Beati quelli che ‘l sosterrano in pace, ca da te, Altissimo, sirano incoronati. (12) Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò scappare: guai a quelli che morrano ne le peccata mortali; (13) beati quelli che trovarà ne le tue santissime voluntati, ka la morte secunda no ‘l farrà male. (14) Laudate et benedicete mi’ Signore’ et ringratiate et serviateli cum grande humilitate. |
Testo originale e completo in italiano moderno (1) Altissimo, Onnipotente Buon Signore, tue sono le lodi, la gloria, l’onore e ogni benedizione. (2) A te solo, Altissimo, si addicono e nessun uomo è degno di menzionarti. (3) Lodato sii, mio Signore, insieme a tutte le creature, specialmente il fratello sole, il quale è la luce del giorno, e tu tramite lui ci illumini. (4) E lui è bello e raggiante con un grande splendore: simboleggia Altissimo la tua importanza. (5) Lodato sii, mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai formate, chiare preziose e belle. (6) Lodato sii, mio Signore, per fratello vento, e per l’aria e per il cielo; quello nuvoloso e quello sereno, ogni tempo tramite il quale alle creature dai sostentamento. (7) Lodato sii, mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e umile, preziosa e pura. (8) Lodato sii, mio Signore, per fratello fuoco, attraverso il quale illumini la notte. È bello, giocondo, robusto e forte. (9) Lodato sii, mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci dà nutrimento e ci mantiene: produce diversi frutti variopinti, con fiori ed erba. (10) Lodato sii, mio Signore, per quelli che perdonano in nome del tuo amore, e sopportano malattie e sofferenze. (11) Beati quelli che sopporteranno ciò serenamente, perché dall’Altissimo saranno premiati. (12) Lodato sii, mio Signore per la nostra sorella morte corporale, dalla quale nessun essere umano può scappare, guai a quelli che moriranno mentre sono in situazione di peccato mortale. (13) Beati quelli che la troveranno mentre stanno rispettando le tue volontà. La seconda morte, non farà loro alcun male. (14) Lodate e benedite il mio Signore, ringraziatelo e servitelo con grande umiltà.» Commissione GRM con il supporto del Ministero della Cultura Francese In collaborazione con Tempo Reale Voci: Italiano antico: Davide Baldi Baldini Italiano moderno: Loredana Terminio |
Foto © Sylvain Daulin
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