Nel giugno del 2015 Tempo Reale aveva ospitato l‘ensemble Mosaik con la prima esecuzione italiana di Regnum Animale (2013) e Regnum Vegetabile (2014), i primi due brani di Systema Naturae, opera dei compositori Andrea Valle e Mauro Lanza. La composizione di tutto il ciclo si è conclusa nel 2017 ed è stata presentata in prima assoluta lo scorso giugno al Museum für Naturkunde di Berlino.
Prendendo spunto dall’omonina opera del medico, botanico e naturalista Carlo Linneo, Systema Naturae si compone di quattro brani ognuno dedicato ad un diverso Regno della Natura: Regnum Animale, Regnum Vegetabile, Regnum Lapideum e Fossilia. Oltre al sistema di Linneo, un’altra importante fonte di ispirazione sono i cataloghi medievali dei bestiaria, herbaria e lapidaria.
Ognuno dei Regna ha infatti la forma di un catalogo, in quanto è formato da una successione eterogenea di piccoli brani. Regnum Animale raccoglie 24 brani della durata di circa 40”, ognuno dedicato ad un animale immaginario, il cui nome – che dà il titolo al singolo brano – è generato attraverso un gioco combinatorio fatto sui nomi latini originali del libro di Linneo, seguendone la tassonomia binomiale. Lo stesso avviene per Regnum Vegetabile, composto di 18 brani, le cui durate oscillano tra 1’00” e un 1’40”. Progressivamente la lunghezza dei brani aumenta, mentre diminuisce il loro numero: Regnum Lapideum ha 12 brani approssimativamente tra 1’20” and 1’45”, mentre Fossilia ne ha solo quattro, di cui il più lungo dura intorno ai 6′.
La peculiarità di tutto il ciclo è l’utilizzo di un’orchestra elettro-meccanica di oggetti, controllata tramite diversi Arduino, che suona assieme ai musicisti dell’ensemble, i quali, precisissimi, seguono la pulsazione ritmica di un click, che garantisce la sincronizzazione con gli oggetti.
La costruzione dei nuovi strumenti è il punto di partenza per la concezione dell’intero ciclo. Prodotti riassemblando oggetti di uso quotidiano, talvolta obsoleti nella loro tecnologia (giradischi, radio, coltelli elettrici), secondo i principi di sostenibilità, flessibilità e trasportabilità, gli oggetti sono divisi in famiglie, a seconda dei criteri di costruzione e delle modalità di produzione di suono. Ci sono strumenti idiofoni, cordofoni, aerofoni e elettrofoni, strumenti dal suono continuo e strumenti dal suono discreto, strumenti intonati e non intonati…
Ognuno dei primi tre Regna è caratterizzato da uno specifico set di strumenti che i compositori si sono divertiti a chiamare con nomi bizzarri come il Meshuggello, che di fatto è un campanello da bici, o come i Trombi, una serie di trombette da stadio, la cui colonna d’aria varia nelle dimensioni grazie all’aggiunta di pezzi di tubo in pvc e che risuona grazie all’aria emessa da asciugacapelli a cui è stata rimossa la resistenza, per ridurne l’alimentazione a 12 volt.
La tassonomia, nonché l’analisi dello spettro di questi strumenti fantasiosi, ha permesso ai due compositori di procedere con un minuzioso lavoro di orchestrazione tra gli oggetti meccanici e gli strumenti della tradizione classica: violino, viola, violoncello, flauto, oboe, clarinetto, sax, chitarra, piano e percussioni.
Systema Naturae torna nella sua versione integrale a Graz il 18 gennaio 2018.
L’atelier Schaumbad ospita l’ensemble Schallfeld assieme ai tre diversi setup di Systema Naturae, in un’ampia sala dove i diversi setup seguono la disposizione prestabilita. Nel primo brano, Regnum Animale, gli strumenti elettro-meccanici sono disposti in cerchio e circondano il trio d’archi.
In Regnum Vegetabile gli oggetti sono invece disposti in fila, di fronte al sestetto (al trio d’archi si aggiungono i legni, flauto, oboe e clarinetto).
Nel terzo, Regnum Lapideum, che perde il violino, l’oboe e il clarinetto per acquistare il pianoforte, la chitarra ed un notevole set di percussioni, gli oggetti sono disposti in un’area rettangolare di fronte ai musicisti.
Nell’ultimo regno Fossilia, i setup di oggetti restano dove sono e i musicisti sono distribuiti nelle tre diverse postazioni: il trio d’archi torna al punto di partenza, nel cerchio degli “Animali”, i tre legni tornano in linea dietro le “Piante”, mentre saxofono, pianoforte, percussioni e chitarra restano vicini alle “Pietre”. In questo modo nell’ultimo brano si crea un’interessante apertura nello spazio sonoro in cui dialogano oggetti e strumenti.
L’opera ha perciò un forte impatto visivo, anche perché niente è nascosto all’ascoltatore. Tutti gli oggetti meccanici, assemblati e riciclati per avere una nuova vita da strumento, mantengono chiara la memoria del loro utilizzo originario, mentre il complesso sistema di cavi e collegamenti resta in vista e non nasconde lo sforzo tecnico che sta dietro la produzione di ogni singolo suono.
E, al di sopra dell’immediatezza dell’aspetto visuale, vi è l’aspetto sonoro: l’alchimia di una forte integrazione tra oggetti e strumenti stupisce l’ascoltatore, che è condotto attraverso un percorso di esplorazione di sonorità note e rare, combinate in percorsi formali chiari e intellegibili. Con richiami più o meno espliciti, che spaziano dai ritmi di valzer alle canzoni rock, Systema Naturae instaura un proprio dialogo con la tradizione, ironico e divertente, restituendo, nonostante l’eterogeneità delle forme, una forte identità musicale.
img © Nicolae David, Lorenzo Romano
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