Suoni della pandemia | Sounds of the Pandemic /// International online conference

di Redazione

Ideazione e direzione scientifica / Scientific Committee
Università di Firenze, Dipartimento SAGAS
Tempo Reale – Centro di ricerca, produzione e didattica musicale

Maurizio Agamennone | Antonella Dicuonzo | Francesco Giomi | Daniele Palma | Ludovico Peroni | Giulia Sarno

Keynote speakers:
Nicola Di Croce, Università Iuav di Venezia, Dipartimento di Culture del progetto
Makis Solomos
, Université Paris 8, Musidanse
Laura Tedeschini Lalli, Università di Roma Tre, Dipartimento di Architettura

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L’esplosione della pandemia di Coronavirus ha avuto un forte impatto sul suono dei luoghi in cui viviamo, principalmente a seguito delle misure adottate per contenere la diffusione del contagio. La sospensione di gran parte delle attività che scandivano le nostre vite e il confinamento sociale hanno anzitutto prodotto una cruciale riduzione dell’inquinamento acustico (con il pressoché totale azzeramento del traffico), facendo emergere prepotentemente il silenzio nella coscienza aurale degli individui; parallelamente, il lockdown ha dato vita ad ambienti sonori inediti, mettendo in primo piano tanto nuove esperienze d’ascolto quanto elementi acustici normalmente sommersi dal “rumore”: si pensi, nel primo caso, ai flash mob musicali che hanno preso piede in diversi Paesi (Italia in testa), e nel secondo caso all’emersione dei suoni prodotti dagli animali nei contesti urbani. Al contempo, il trasferimento online di molte attività ha cambiato significativamente la vita quotidiana, consacrando il web come ambiente privilegiato per la produzione e la fruizione di musica e, più in generale, come contenitore e vettore di testimonianze sonore dell’esperienza individuale del lockdown: dai concerti “domestici” proposti in live streaming, alle registrazioni ambientali raccolte in una molteplicità di progetti e mappe sonore online.
Nuove condizioni aurali sono infine emerse con la parziale ripresa delle attività, sottoposte alle restrizioni derivanti dalla necessità di mantenere sotto controllo la situazione sanitaria. Se il silenzio del lockdown è ormai per molti uno strano ricordo, e il traffico ha ricominciato ad ammantare le città della sua tonica, molti contesti soffrono ancora di forti limitazioni, in particolare quelli dello spettacolo, dello sport e dell’educazione pubblica. Alcune peculiarità sonore si segnalano dunque anche nelle cosiddette “fasi” successive al lockdown.

La conferenza mira ad attivare riflessioni sul suono al tempo della pandemia, sulle modificazioni degli ambienti sonori e delle abitudini di produzione e fruizione non solo nel campo strettamente musicale, ma in generale nelle espressioni umane in cui il suono ha una centralità.

Sono benvenuti tanto contributi di studiosi quanto resoconti di esperienze da parte di artisti del suono e operatori culturali. La presentazione di esempi sonori è fortemente incoraggiata, ma non rappresenta una condizione imprescindibile per la partecipazione.

Alcuni possibili spunti:

Il lockdown ha prodotto un “livellamento” dei suoni caratteristici delle singole città? I luoghi sottoposti a confinamento si assomigliano tutti, o al contrario la sospensione delle attività ha fatto emergere le loro peculiarità sonore?

Quali reazioni emotive ha prodotto la modificazione degli ambienti sonori in cui viviamo? È ad esempio possibile leggere la diffusione di flash mob “ad alta densità sonora” come un modo per combattere l’angoscia del silenzio?

Quali sono le peculiarità della creatività musicale sul web quale ha proliferato a tutti i livelli, dall’amatoriale al professionistico, nel corso del lockdown? È possibile ipotizzare trasformazioni durature delle abitudini espressive, di ascolto e di fruizione delle musiche da parte degli individui?

Qual è l’impatto delle misure di distanziamento sociale nella progressiva riapertura di teatri e sale da concerto e, in generale, nel cauto ritorno alle pratiche musicali live? In che modo ed entro che limite le conseguenze di tali misure possono essere trasformate in nuove possibilità?

Svolgimento della conferenza

La conferenza si svolgerà interamente online, su una piattaforma che verrà comunicata a tempo debito. Gli interventi dovranno avere tassativamente una durata compresa tra 15 e 20 minuti, inclusivi del tempo per eventuali esempi sonori o audiovisivi. Aggiornamenti periodici saranno forniti sulla pagina web della conferenza e sulla pagina Facebook del progetto “Come suona la Toscana”.

Modalità per l’invio delle proposte

Le lingue in cui è possibile presentare un contributo sono italiano, inglese e francese. È possibile presentare una proposta inviando un abstract di non più di 250 parole.
Il termine per l’invio delle proposte è fissato a domenica 18 ottobre 2020.

L’abstract deve essere corredato dalle seguenti informazioni:
• Titolo dell’intervento
• Nome
• Istituzione (ove applicabile) Indirizzo email
• Breve curriculum vitae (massimo 150 parole)
• Indicazione di eventuali esempi sonori che si intende presentare
• Le proposte devono essere inviate via email al dott. Daniele Palma (daniele.palma@unifi.it).
• Per informazioni è possibile scrivere alla dott.ssa Giulia Sarno (giulia.sarno@unifi.it).

La conferenza è parte di Come suona la Toscana, progetto dell’unità fiorentina del programma PRIN 2017 “Patrimoni, festival, archivi: pratiche musicali e performative di tradizione orale nel XXI secolo”.

www.soundsofthepandemic.wordpress.org

Suoni della pandemia | Sounds of the Pandemic /// International online conference ultima modifica: 2020-09-12T11:19:18+02:00 da Giulia Sarno

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