di Giulia Sarno
Nell’ambito della sezione Y del suo festival, Tempo Reale propone a Firenze il 27 settembre un progetto monografico dedicato a Michelangelo Lupone, compositore, ricercatore e didatta attivo nel campo della musica elettronica da oltre quarant’anni. Alle 18:30, a Villa Strozzi (via Pisana 77) Lupone darà una conferenza intitolata Lo Strumento-Opera. Quando la musica prende materia e forma (in collaborazione con il Dottorato di ricerca in Storia delle arti e dello spettacolo dell’Università di Firenze), mentre alle 21:30, nella adiacente Limonaia, curerà la regia del suono di quattro sue opere, di cui una vede anche Enzo Filippetti al sassofono (vedi il programma completo dell’iniziativa).
Lupone si è formato a Roma con Domenico Guaccero e Giorgio Nottoli. Nella capitale ha poi fondato nel 1988, insieme alla compositrice Laura Bianchini, l’importante Centro di Ricerche Musicali (CRM), attivo ancora oggi tanto nel campo della didattica e della formazione quanto in quelli della ricerca e della produzione musicale: al CRM sono progettati e sviluppati sistemi hardware e software mirati e vengono sperimentati sistemi di composizione e algoritmi.
Fra i primi risultati del lavoro di Lupone in ambito informatico-musicale è il sistema Fly10. Realizzato in collaborazione con Bianchini a partire dal 1983 e presentato due anni dopo al V Colloquio d’Informatica Musicale (leggi la descrizione negli atti del convegno), rappresenta uno dei primi sistemi italiani per la sintesi e il controllo del suono in tempo reale, collocandosi a fianco delle soluzioni sviluppate nello stesso lasso di tempo da Miller Puckette (che lavorava alla creazione di Max/MSP) e Giuseppe Di Giugno (impegnato nella messa a punto del sistema 4X). Nel 1990 le sue ricerche sfoceranno nel più avanzato Fly30, «un sistema object oriented, con calcolo di elevata precisione, per l’analisi, la sintesi e l’elaborazione del suono in tempo reale, che fornisce al musicista un insieme di moduli software per la composizione musicale in tutte le sue fasi: realizzazione dell’orchestra, generazione della partitura, controllo in tempo reale dell’esecuzione» (descrizione dettagliata sul sito del CRM). Una delle composizioni realizzate con Fly30 sarà eseguita a Firenze: Forma del respiro è un brano per supporto del 1993 in cui il suono della parola “respiro” viene trasformato gradualmente fino a risolversi nel suono stesso della respirazione (vedi la descrizione del brano da parte del compositore e l’analisi di Luca Spanu).
Lupone ha sviluppato, nel suo lungo percorso di ricerca, alcuni originali e innovativi sistemi di diffusione del suono. Tra questi, i Tubi sonori sono sistemi a guida d’onda nati dallo studio dei modelli virtuali di strumenti a fiato, impiegati in campo musicale (installazioni sonore) ma anche in campo industriale. I Planofoni sono invece sistemi vibranti costituiti da pannelli di materiali e forme diverse (legno, metallo, plastica, pelle): «progettati per ambienti d’arte, diversi dai tradizionali altoparlanti, danno al suono le caratteristiche timbriche del materiale utilizzato e consentono, attraverso una irradiazione puntuale del suono su tutta la superficie, di disegnare lo spazio acustico in relazione allo spazio architettonico» (maggiori informazioni sul sito del CRM). A esigenze analoghe di gestione dello spazio come parametro compositivo rispondono gli Olofoni, «sistemi multifonici basati sull’emissione di onde piane, progettati per realizzare un elevato controllo sul movimento e sulla scultura del fronte sonoro» (anche qui si rimanda al sito del CRM), utilizzati in una grande installazione recente di Bianchini e Lupone ai Mercati di Traiano.
Di particolare interesse sono poi alcune opere ambientali permanenti di Lupone, come quella che nel 2004 la Soprintendenza archeologica di Pompei gli ha commissionato per la restaurata Palestra grande degli Scavi del sito campano: Gioco delle risonanze è un’installazione interattiva che, grazie all’uso di diversi Planofoni, dà luogo a un’esperienza immersiva che vuole mettere in evidenza la percezione dei volumi, delle forme e le relazioni architetturali dell’ambiente. «La scrittura musicale propone un’interpretazione originale del suono dei metalli, dei legni e delle voci umane, destinata a valorizzare in senso espressivo l’itinerario di visita alla Palestra» (sito del CRM). Più recente (2014) è la commissione da parte della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma di un’opera adattiva permanente per le sue fontane (ed è la prima installazione musicale ad entrare nella collezione permanente della GNAM). In Forme immateriali «la musica è generata a partire dalla trasformazione dei suoni dei getti d’acqua che si riversano nelle due vasche. I continui movimenti d’acqua delle due fontane producono i suoni che vengono acquisiti e modificati da un’avanzata tecnologia di rilevazione e attuazione acustica, allo scopo di realizzare diversi gradi di trasformazione musicale» (sito del CRM).
Un altro campo in cui Lupone si è applicato è l’ideazione e creazione di strumenti aumentati. Due di questi sono nati dallo studio ed estensione elettroacustica degli strumenti a percussione. Il Feed-Drum, ideato per l’opera Feedback (2002), è un grande tamburo «composto di una membrana divisa da una mappa vibrazionale, un risonatore in acciaio e una cassa acustica. […] Permette al musicista di selezionare e controllare con apposite tecniche i complessi modi vibrazionali della membrana del tamburo sia in modo monofonico, sia polifonico» (sito del CRM). Con lo SkinAct, presentato nel 2012, Lupone approfondisce questa direzione di ricerca e mette a punto uno strumento con possibilità interattive maggiori ancora più ampie.
Lo studio degli aerofoni porta poi il compositore a ideare il WindBack: un sensore e un altoparlante sono piazzati sulla campana di un sassofono, cosicché la colonna d’aria che passa all’interno dello strumento viene monitorata e condizionata; questo permette la regolazione dei flussi d’aria (per la generazione continua di suono e per l’emissione multifonica) e il controllo dei parametri timbrici. Per sax alto e WindBack è la composizione In sordina del 2011, che verrà eseguita a Firenze dal dedicatario dell’opera, Enzo Filippetti.
A partire dalla metà degli anni Novanta Lupone si è inoltre interessato allo studio del comportamento delle corde per mezzo dei modelli fisici, realizzando originali programmi di sintesi. Due lavori molto lontani nel tempo che insistono su questo ambito saranno proposti al Tempo Reale Festival: Canto di madre, per computer (1998), «una riflessione sul sacro nella musica elettronica e sulle tematiche mariane» (così nella descrizione dell’opera da parte del compositore) che mette in relazione materiali sonori di origine sintetica (il suono della corda virtuale, appunto) con il canto e la voce naturali (di Silvia Schiavoni); e Linea fugace, per computer (2015), il cui sottotitolo stesso – tre variazioni sulla corda virtuale – rivela la materia compositiva.
L’ingresso alla conferenza è libero. L’ingresso al concerto ha un costo di 5 euro.
Clicca qui per informazioni su tutto il programma del Tempo Reale Festival 2019 – sezione Y.
Lascia una risposta