Nei mesi di marzo e aprile 2019 ho condotto il primo corso di live coding per gli allievi delle classi 5° A e 5° B della scuola elementare di Vinci, in provincia di Firenze. Il corso è stato il seguito naturale del primo appuntamento di live coding dedicato alle scuole che si era svolto nella Palazzina Uzielli del Museo Leonardiano di Vinci, nel novembre 2018, curato da Tempo Reale. Le lezioni si sono articolate in cinque appuntamenti della durata di un’ora in cui ho cercato di trasmettere alcune nozioni musicali e sviluppare le capacità di ascolto e collaborazione dei partecipanti. Le classi sono state suddivise in quattro gruppi di circa dieci alunni a causa della limitata capienza del laboratorio informatico della scuola.
Le lezioni si sono articolate come segue:
- Introduzione al live coding e all’esecuzione di note musicali con Sonic PI. Ho illustrato in cosa consiste l’attività di live coding e ho sottolineato che questa attività permetterà loro di divertirsi imparando contemporaneamente la programmazione e la musica. Ho spiegato brevemente l’interfaccia del programma, il funzionamento dei vari tasti presenti e ho fatto loro suonare le prime note musicali. Ho poi introdotto il sistema di notazione anglosassone utilizzato dal programma e gli accordi, facendo suonare una successione di accordi della scala di do maggiore.
- Dopo un breve riepilogo della lezione precedente, ho spiegato l’istruzione “live loop”. Utilizzando questa funzione, il programma riproduce all’infinito una serie di suoni scritti in un blocco di codice. Per mezzo del live loop gli studenti hanno potuto riprodurre a ciclo continuo le note e gli accordi composti durante la prima lezione e ascoltare in tempo reale le eventuali modifiche apportate. Infatti, la funzione del live coding è proprio quella di interagire in tempo reale con il codice in esecuzione sulla macchina, in modo tale da creare un meccanismo di feedback simile a quello tipico della pratica musicale degli strumenti acustici o elettroacustici.
- Durante la terza lezione sono stati introdotti i synth e gli effetti. I primi sono dei veri e propri strumenti virtuali che possono essere aggiunti al codice in esecuzione per riprodurre i suoni con i timbri tipici di quegli strumenti. Per fare qualche esempio: pianoforte, chitarra, varie forme d’onda e così via. I secondi sono invece dei dispositivi che permettono di modificare il timbro dei primi e di creare effetti sonori particolari: tremolo, flanger, delay, distorsore, ecc.. Questi ultimi possono essere messi in serie in modo tale da creare una catena di effetti sonori con esiti timbrici molto particolari e complessi.
- Dopo aver riepilogato gli incontri precedenti, la lezione ha trattato il tema dei campioni e del campionamento. Nella prima parte della lezione ho introdotto il concetto di campione sonoro e ho mostrato agli alunni alcuni esempi tratti da alcuni brani musicali. Successivamente, ho mostrato che è possibile riprodurre campioni anche con Sonic PI, grazie alla nutrita libreria interna del programma che ne contiene alcune centinaia. Inoltre, ho spiegato che è possibile riprodurre anche campioni autoprodotti o di nostro gradimento non contenuti all’interno della libreria di Sonic PI, invitando tutti ad inviarmi una breve registrazione audio mediante Whatsapp.
- Durante l’ultima lezione ho cercato di concentrare i concetti spiegati nelle lezioni precedenti, creando un semplice brano musicale composto da una melodia, una linea di basso e una linea ritmica. Dentro questi tre elementi ho raccolto tutte le funzioni: uso del live loop, dei campioni, delle note, dei synth e degli effetti. Inoltre, ho introdotto l’utilizzo di procedure di tipo casuale, molto utili in caso di performance dal vivo e improvvisazione con il live coding.
Riporto qualche breve riflessione sullo svolgimento delle lezioni e sull’approccio utilizzato, evidenziando pregi e difetti, con spunti per un miglioramento futuro.
Ho cercato di evitare il più possibile l’approccio frontale, coinvolgendo gli alunni fin da subito nell’attività e facendoli provare e sperimentare partendo da una base semplice. Questa decisione è stata presa dopo la prima lezione, perché ho notato che alcuni alunni, soprattutto i più vivaci, tendevano a distrarsi molto velocemente e aprire programmi, giochi e navigare autonomamente su Internet. Quindi un approccio più orizzontale mi ha permesso di tenere impegnati gli alunni con più costanza, invitando anche coloro che completavano in anticipo l’attività di copiatura ad aiutare chi era rimasto indietro, controllandosi a vicenda ed evitando occasioni di distrazione. Questo ha portato anche a una forte collaborazione tra gli studenti che è diventata spontanea verso la fine delle lezioni. A causa della brevità del corso purtroppo non ho potuto verificare più nel dettaglio.
Il bilancio finale di questa esperienza è stato senz’altro positivo, soprattutto essendo la prima volta che tentavo un’operazione del genere. Gli strumenti si sono rivelati adeguati al livello degli alunni e non ci sono state particolari difficoltà di comprensione da parte di nessuno: anche due alunni di origine cinese senza piena padronanza della lingua si sono rivelati molto attivi e ricettivi. Purtroppo, le ristrettezze di tempo non mi hanno permesso di approfondire molto, ma credo che questa esperienza possa facilitare i ragazzi nel comprendere che il computer non serve soltanto per visionare i video musicali o per i videogiochi ma può essere anche uno strumento creativo estremamente divertente, coinvolgente e che crea occasioni di condivisione e collaborazione.
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