Francis Dhomont (2 novembre 1926 – 28 dicembre 2023)

di Lelio Camilleri

[For English see below]

Francis Dhomont, uno dei padri della musica acusmatica, fra i più importanti compositori di questo genere, ci ha lasciato il 28 dicembre 2023.

Dhomont nasce il 2 novembre 1926 a Parigi. Dopo un’educazione musicale convenzionale, uno dei suoi insegnanti è Nadia Boulanger, inizia a interessarsi alle possibilità di manipolazione del suono con i mezzi di registrazione e riproduzione sonora. I suoi  primi esperimenti iniziano verso la fine degli anni ’40, parallelamente a Schaeffer, usando un registratore a filo magnetico. Una volta ascoltato il Concert des Bruits di Pierre Schaeffer, Dhomont comprende quello che realmente si poteva fare con le nuove modalità di composizione sonora. Negli anni ‘50 compone una serie di studi di intento didattico, in cui vuole dimostrare le possibilità del fissaggio sonoro in un supporto per la creazione musicale. Dopo un lungo periodo in cui l’attività compositiva è discontinua, Dhomont abbandona completamente la scrittura strumentale e si dedica esclusivamente a quella elettroacustica. L’inizio della sua attività di compositore di musica acusmatica può essere individuato con l’opera Cité du Dedans (1972), in cui si possono già trovare degli elementi stilistici e concettuali che Dhomont svilupperà nelle composizioni successive. 

Fra le sue composizioni possiamo citare Points de Fuite (1982), prima composizione multi canale, parte iniziale del Cycle de l’errance, Novars (1989), omaggio a Pierre Schaeffer e terza parte del Cycle du Son, e il melodramma acusmatico Forét Profonde (1994-96), un lavoro complesso basato sul saggio di Bruno Bettelheim, Psychanalyse des contes de feés (“Il mondo incantato: uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe”). Il suo interesse per le tematiche psicoanalitiche si trova anche in un’opera precedente, Sous le regard d’un soleil noir (1981), basato su testi di Laing, Platone e Kafka. L’interesse per Kafka ritorna anche in alcune composizioni che formano il suo CD Études pour Kafka (2009) fra cui spicca Brief an den Vater (2005-06), basato sulla Lettera al Padre (1919) dello scrittore ceco. 

Dhomont nel 1979 si trasferisce in Canada dove risiede per 26 anni prima di ritornare definitivamente in Francia nel 2005. Docente di musica elettroacustica nella Facoltà di Musica dell’Università di Montreal, Dhomont diventa l’artefice della creazione di una scuola canadese di musica acusmatica. La lunga lista dei compositori che sono stati suoi studenti si trova in una delle sue composizioni, la Frankestein Symphony (1997), un’opera che impiega per l’appunto brani di suoi ex allievi e amici come materiale sonoro.

L’opera di Dhomont si caratterizza per una particolare attenzione allo sviluppo di nuove e peculiari tipologie sonore, alla strutturazione dettagliata dello spazio come parametro fondamentale della costruzione musicale, all’integrazione di elementi narrativi nei vari livelli della composizione. Il suo importante contributo allo sviluppo della musica acusmatica  si trova anche nei suoi scritti e nelle sue riflessioni sul linguaggio musicale elettroacustico.

Dhomont ci lascia un consistente numero di composizioni che, oltre a segnare la storia della musica acusmatica, formano un importante punto di riferimento per le giovani generazioni di compositori elettroacustici. A chi lo ha conosciuto, lascia il ricordo della sua gentilezza, il suo umorismo e la sua profondità d’animo e di pensiero.

–––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––

Francis Dhomont, one of the fathers of acousmatic music, among the most important composers of this genre, left us on 28 December 2023. 

Dhomont was born on 2 November 1926 in Paris. After a conventional musical education, one of his teachers being Nadia Boulanger, he became interested in the possibilities of manipulating sound with the means of recording and sound reproduction. His first experiments began in the late 1940s, in parallel with Schaeffer, using a magnetic wire recorder. Once he heard Pierre Schaeffer’s Concert des Bruits, Dhomont realised what could really be done with the new modes of sound composition. In the 1950s, he composed a series of studies with a didactic intent, in which he wanted to demonstrate the possibilities of the recorded format for musical creation. After a long period in which his compositional activity was discontinuous, Dhomont completely abandoned instrumental writing and devoted himself exclusively to electroacoustic writing. The beginning of his activity as a composer of acousmatic music can be identified with the work Cité du Dedans (1972), in which one can already find the stylistic and conceptual elements that Dhomont will develop in later compositions.

His compositions include Points de Fuite (1982), the first multi-channel composition, the initial part of the Cycle de l’erranceNovars (1989), homage to Pierre Schaeffer and the third part of the Cycle du Son, and the acousmatic melodrama Forét Profonde (1994-96), a complex work based on Bruno Bettelheim’s essay Psychanalyse des contes de feés (“The Enchanted World: Use, Importance and Psychoanalytic Meanings of Fairy Tales”). His interest in psychoanalytic themes is also found in an earlier work, Sous le regard d’un soleil noir (1981), based on texts by Laing, Plato and Kafka. His interest in Kafka also returns in some of the compositions that make up his CD Études pour Kafka (2009), including Brief an den Vater (2005-06), based on the Czech writer’s Letter to the Father (1919).

In 1979, Dhomont moved to Canada where he resided for 26 years before returning permanently to France in 2005. A lecturer of electroacoustic music in the Faculty of Music at the University of Montreal, Dhomont became the architect of the creation of a Canadian school of acousmatic music. The long list of composers who were his students can be found in one of his compositions, the Frankestein Symphony (1997), a work that employs pieces by his former students and friends as sound material.

Dhomont’s work is characterised by a special focus on the development of new and distinctive sound types, the detailed structuring of space as a fundamental parameter of musical construction, and the integration of narrative elements into the various levels of the composition. His important contribution to the development of acousmatic music can also be found in his writings and reflections on electroacoustic musical language.

Dhomont leaves us a substantial number of compositions that not only mark the history of acousmatic music, but also form an important reference point for the younger generation of electroacoustic composers. To those who knew him, he leaves the memory of his kindness, his humour and his depth of mind and thought.

Francis Dhomont (2 novembre 1926 – 28 dicembre 2023) ultima modifica: 2023-12-31T11:12:26+01:00 da Luisa Santacesaria

Lascia una risposta