di Agnese Banti e Francesco Vogli
Come Elettronica Collettiva Bologna~ , il nostro collettivo nato fra i corsi della Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio G.B. Martini di Bologna, abbiamo deciso di iniziare a raccontare le nostre esperienze sonore di composizione, ricerca individuale e realtà condivisa tra le pagine di musicaelettronica.it.
Crediamo che lo scrivere di musica e di arti sonore sia un’azione necessaria, perché convinti che possa arricchire l’atto sonoro mostrando a parole relazioni e collegamenti intrinseci in un lavoro o in una filosofia musicale e che possa essere uno dei modi per proseguire nella ricerca del nuovo. Una funzione preponderante dei testi scritti da musicisti (e d’altronde riscontrabile in tutta la grandissima produzione scritta del Novecento musicale) è sicuramente quella di commento ed esposizione di un preciso percorso sonoro, che in fin dei conti funge anche da legittimazione artistica. Eppure, ciò che ci siamo prefissati di proporre con finestresonore~ valica anche questo concetto, mantenendolo comunque come base di partenza: saranno proposte ricerche sul suono declinato nelle sue molteplici forme (dalla composizione all’improvvisazione, dalla sound art al sound design), apporti critici su problematiche contemporanee legate alle nuove tecnologie, narrazioni di un sentimento o di una curiosità verso la musica e verso il suono, riflessioni squisitamente personali di epoche e momenti storici. È questo che come Elettronica Collettiva Bologna~ vogliamo perseguire su queste pagine; scriviamo di musica e di arti sonore perché vogliamo mostrare l’eterogeneità del nostro pensiero, sotto l’omogeneità di un “sentire musicale” che unisce in qualche modo i nostri percorsi. finestresonore~ significa per noi avere qualcosa da indagare e da condividere, componendo pensieri — non attraverso il campo sonoro ma tramite parole — che «altrimenti rimarrebbero nascosti fra i suoni»1.
finestresonore~ è il nome della rubrica che, oltre a dichiarare il suono come campo di interesse, suggerisce i concetti di apertura e struttura che sono intrinseci all’idea di finestra. Una finestra aperta permette sempre uno scambio tra l’interno e l’esterno favorendo la contemplazione, la curiosità e l’accoglienza. Una finestra però risulta anche inconcepibile senza qualcosa che la sorregga, senza quel qualcosa che determina la struttura nella quale è inserita (si è mai presa sul serio una finestra senza nulla attorno?). Credendo fortemente che la ricchezza stia nella diversità, finestresonore~, declinato volutamente al plurale, dichiara un’identità molteplice, di persone, approcci, opinioni, interpretazioni e interessi all’interno di un campo preciso. Proprio come una casa in cui si aprono innumerevoli finestre di forma e dimensione diversa.
Non è un caso che il nostro collettivo si sia formato nel vivace ecosistema sociale e culturale della città di Bologna con la sua storia e le sue molteplici finestre (simbolicamente anche nascoste) e nello stimolante ambiente della Scuola di Musica Elettronica che da sempre e per sua natura è “alla ricerca continua di finestre” su cui posare lo sguardo.
Per inaugurare la rubrica abbiamo deciso di pubblicare la nostra interpretazione dell’ultimo brano della serie dei “paesaggi immaginari” di John Cage, Imaginary Landscape V (1952), perché, oltre ad omaggiare uno dei compositori colonna portante dei nostri orizzonti musicali, ci ha permesso di definire musicalmente la nostra idea, elementare ma nobile, di collettivo.
Per la composizione abbiamo tradotto minuziosamente i millimetri dei nastri in durate digitali e composto ognuno di noi un brano, o “finestra sonora”, fino ad arrivare al numero previsto dalla partitura: 42.
Sorridendo insieme agli amanti di Guida galattica per autostoppisti ricordandoci che [//spoiler alert//] “quarantadue” è proprio la risposta alla “domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto”, è stata l’occasione per riflettere sull’identità del nostro collettivo che viviamo e pensiamo come una rete di individualità diverse messe in connessione fra di loro, che si esprimono singolarmente e che però collaborano, condividono e si riconoscono dentro un pensiero e una voce comune. La nostra interpretazione di Imaginary Landscape V è quindi un manifesto sonoro per il collettivo e un simbolo per questa rubrica, nella speranza che gli orizzonti di queste finestre si staglino tanto verso l’esterno a noi che le apriamo per guardare fuori, quanto verso l’interno per coloro che vogliono vedere cosa si nasconde dentro.
1. BERIO, L. (2000), Elogio della complementarità, in BERIO, DE BENEDICTIS, A. I. (2013) [a cura di], Scritti sulla musica, Torino: Einaudi, p. 481. Ci siamo permessi di modificare l’ultima parola della citazione proposta, originariamente indicata da Berio con “note”; seppur sicuramente non stringente nell’accezione che adotta il compositore, abbiamo optato comunque per l’utilizzo della parola “suoni” ritenendola più adatta.
[artwork © Agnese Banti e Andrea Trona]
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Elettronica Collettiva Bologna~
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Coordinamento finestresonore~
Agnese Banti, Andrea Trona e Francesco Vogli
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Elettronica Collettiva Bologna~, collettivo della Scuola di Musica Elettronica di Bologna, nasce nell’autunno del 2018 tra i corsi di Sound Design e Musica Elettronica del Conservatorio G.B. Martini, grazie a un pensiero musicale e una realtà collaborativa condivisi. Il collettivo si pone come obiettivo quello di promuovere e sostenere attività culturali nel campo della musica di ricerca e della sperimentazione sonora. Collabora con il Conservatorio di Bologna, il Centro di ricerca fiorentino Tempo Reale e altre realtà della musica sperimentale e/o del territorio bolognese come [d.a.t] – divulgazioneaudiotestuale, GALLLERIAPIÙ, HackLabbo, Làbas, La Zecca, musicaelettronica.it, Nuova Musica, ohcristo web radio, USMARADIO e Xm24. Ha collaborato con I Cortili di Ago di Modena, la Filarmonica Rossini di Firenze, l’associazione culturale duepunti e l’Accademia delle Belle Arti di Bologna.
La rubrica finestresonore~ racconta l’identità molteplice di persone, approcci, opinioni e interessi all’interno del campo della musica sperimentale e delle arti sonore che dà vita a Elettronica Collettiva Bologna~, ovvero un pensiero musicale e una realtà collaborativa nati nella Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio G.B. Martini di Bologna.
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