di Luisa Santacesaria
È uscito da poche settimane per le edizioni LIM (Libreria Musicale Italiana) di Lucca il volume Circuiti del tempo. Un percorso storico-critico della creatività musicale elettroacustica e informatica del compositore Agostino Di Scipio.
Il libro non vuole solamente ripercorrere la storia della musica elettroacustica, ma leggerla attraverso i suoi molteplici mutamenti tecnici e le modalità in cui la tecnologia è stata impiegata creativamente da compositori e sound artist negli ultimi decenni.
Come scrive l’autore nella prefazione del volume, «Nella tarda modernità, al seguito del positivismo tecnico-scientifico di fine ‘800, si è passati da una concezione semplicemente utilitaristica della tecnica (‘strumento’ e ‘protesi’ del corpo umano, poi anche del pensiero) a una concezione più complessa che la indica come conoscenza ‘distribuita’ e anche ‘integrata’ in oggetti comuni e spazi condivisi (la tecnica come ‘ambiente’ di esistenza individuale e collettiva). L’attuale ‘condizione tecnologica’ ne è la propaggine ulteriore e pervasiva, significativa di un denso groviglio di trasformazioni cognitive e di sensibilità che investono ormai in toto le facoltà di rappresentazione di noi stessi e del mondo».
Diviso in quattro parti, il libro ripercorre cronologicamente gli snodi più significativi del progresso tecnologico e della sua applicazione in campo musicale: Le tecnologie del suono nel contesto storico-musicale della prima metà del ‘900; Laboratori e studi di musica elettroacustica (1948-1960); Sperimentazione, ricerca, contaminazioni (1960-1980); Dinamiche di maturazione e di superamento (1980-…).
Intrecciato al percorso cronologico, il volume di Di Scipio presenta anche un percorso critico, con l’intento di unire esperienze temporalmente, spazialmente e stilisticamente lontane fra loro, costruendo un unico discorso coerente. Grazie a questo punto di vista trasversale, infatti, il compositore va oltre la narrazione della storia della musica elettroacustica solitamente costruita intorno ai nomi più conosciuti e studiati, e sceglie di includere anche artisti ed esperienze di musica sperimentale non solitamente presenti nei manuali e nei testi scientifici di questa disciplina.
Per il sommario e la prefazione del volume, cliccare qui.
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