di Redazione
Pubblichiamo i risultati del Call for Works dedicato a opere sonore ispirate al genere del radiodramma (o teatro per la radio). Visto il tema del call, abbiamo chiesto aiuto nella selezione a tre esperti di radio: le producer Ilaria Gadenz e Carola Haupt (Radio Papesse) e lo studioso Rodolfo Sacchettini. Qui di seguito l’elenco dei pezzi selezionati, accompagnato da brevi descrizioni degli autori e link di approfondimento. Ringraziamo i numerosi partecipanti e ci riserviamo di pubblicare prossimamente su musicaelettronica.it gli altri lavori.
Su variabili sonore inesatte si muovono a loro volta le parole. Sotto ci sono le correnti. Strati di rumore, strenui giochi ripetuti. Terra di sabbia e manto.
Di queste storie, di scariche e melodie si nutre il pensiero che muta il racconto. Ecco le storie, simili al bianco dei gabbiani, alle chiglie solide delle navi. Alla caccia che i pesci fanno ai pesci. Ai piaceri censurati degli uomini, ai loro bagni e ai loro sogni perduti. Le musiche e le composizioni sono di Luigi Ferrara, i testi e la voce di Alfonso Tramontano Guerritore.
La Stanza vuole creare un’esperienza volta a stimolare l’immaginazione uditiva di chi ne partecipa, in cui il protagonista tenta la fuga con una serie di tentativi successivi ma partendo sempre dallo stesso punto, come in un loop. Ispirato liberamente a parte della filosofia buddhista,in particolare alle forme di meditazione e al concetto di samsara, il ciclo di reincarnazione, ilprogetto punta a creare un’atmosfera distaccata dal reale, metafisica e per certi versi meditativa,in cui l’ascoltatore viene immerso tramite le continue reincarnazioni dell’anima e il percorso dellastessa nell’ottica dell’illuminazione, fuori dalla logica del reale a cui siamo abituati. Le parole, a cui solitamente siamo tenuti a dare più importanza, nella ripetizione perdono gradualmente di signficato, ciò che rimane è il significante, privo di qualunque componente concettuale (come in un mantra). La stanza immaginata vuole essere la rappresentazione di uno stato pre-natale, quasiun’anticamera della vita. La chiave interpretativa viene data all’inizio – nel prologo viene dettata esplicitamente – ma il protagonista della vicenda è ignaro e ossessionato dagli ordini delregistratore: anche quando sono seguiti alla perfezione, l’individuo non è libero dalla metempsicosi dell’anima, né lo è nel caos più puro, forse solamente nell’accettazione finale della sofferenza.
VALERIA CAPUTO
Materia vivida (2020, inedito)
Materia Vivida è una breve opera radiofonica ispirata al genere del radiodramma realizzata durante il lockdown. Il drastico cambiamento del paesaggio sonoro urbano dovuto alla sospensione momentanea di numerose attività umane ha permesso l’emergere di una inusuale condizione di ascolto dei suoni cittadini. Questo lavoro è stato realizzato a distanza ed è frutto di un’interazione collettiva tra gli interpreti e la regia i cui rapporti sono avvenuti telematicamente. Materia Vivida è un omaggio al silenzio, nato dall’esigenza di raccontare la sensazione vivida della percezione sensoriale aumentata proprio in assenza dell’inquinamento acustico. All’interno della narrazione sonora sono stati inserite alcune registrazioni di soundscapes avvenute durante il lockdown.
Autore: Valeria Caputo (in collaborazione con Laura Sciancalepore ed Enrico Gregori)
Direzione e Suono: Valeria Caputo
Voce femminile: Laura Sciancalepore
Voce maschile (manipolata): Enrico Gregori
Lascia una risposta