di Redazione
Pubblichiamo i risultati del Call for Works per opere realizzate con l’impiego della voce. Le opere selezionate sono state scelte per aderenza al tema del Call e per la qualità dell’impiego dei materiali sonori.
Qui di seguito l’elenco dei pezzi, accompagnato da brevi descrizioni degli autori e link di approfondimento. Ringraziamo tutti i partecipanti e ci riserviamo di pubblicare prossimamente su musicaelettronica.it gli altri lavori.
ALBERTO NOVELLO
Sunrise (inedito, 2012)
Sunrise è un brano audiovisivo che fa parte (e chiude) un concept album dedicato alla notte. Il pezzo è composto da quattro movimenti che riprendono i quattro temi dell’album. Dall’addormentarsi al sonno, dal sogno fino al risveglio. La voce femminile è stata processata in diversi modi per adattarsi ad ognuno dei quattro temi ed è non solo protagonista, ma è stata utilizzata anche per generare le strutture granulari che le creano il contorno sonoro. Per il video di Sunrise, cliccare qui.
LORENZO PIEROBON + DAVID ROSSATO
Azilya (inedito, 2016)
Azilya (ah zeal ya) in lingua Lakota indica la pratica di fumigare bruciando piante sacre, come la salvia bianca o il cedro, con l’intento di purificare se stessi o un luogo prima di condurre una cerimonia spirituale. Abbiamo cercato di portare questo tipo di energia in suono, accingendoci al recording set e al successivo editing come ad un rito, cercando di aprire una connessione con la dimensione noumenica e di fare da ponte a ciò che arrivava. Soli strumenti due voci, una umana, leggermente trattata elettronicamente in tempo reale, e quella elettronica di un low-fi ribbon synth. Come due compagni di viaggio in uno spazio-tempo altro, quello di una evanescente realtà non ordinaria.
PAOLO INGROSSO
Neon (2006; pubblicato da Miraloop/Diamonds, 2011)
Neon nasce come primo brano di un trittico per voce, percussioni corporee e elettronica composto nel 2006, e ispirato a tre graffiti trovati sui muri di Bologna. La forma riprende il gioco di incastro verticale ed orizzontale della parola neon presente nel graffito: quattro sezioni, quante le lettere del titolo, sovrapposte e elaborate secondo un processo di stratificazione in cui la linea vocale è in continuo contrappunto con le percussioni sul petto; queste sono catturate da un microfono a contatto e riequalizzate con l’intento di tirare fuori e amplificare le risonanze interne al corpo che un certo uso di colpi produce durante l’emissione vocale, modificandone attacco e tenuta.
DANIELA DIURISI
Solo Liù (inedito, 2014)
Solo Liù è un lavoro acustico focalizzato sulla trasformazione di una singola voce femminile. L’idea originale era quella di lavorare con un piccolo frammento di voce registrata e di utilizzare solo questo materiale, modificato grazie a tecniche di micro montaggio, insieme all’ambiente di fondo del file audio pensato anch’esso come oggetto sonoro. Su questa ricerca ho composto due studi. Il pezzo qui presentato è la seconda parte del lavoro in cui oltre ad attingere a due altri frammenti della registrazione originale, sono stati inseriti degli elementi estranei: suoni d’acqua, una campanella e una voce maschile scelta per il suo particolare colore. Ho scelto di lavorare con una lingua a me sconosciuta, il cinese, sia perché ne ho avuto l’opportunità conoscendo Liù, che per avere totale libertà nella composizione, per cancellare il carattere referenziale della parola e poter lavorare sul suono, così da poter usare il respiro, una parola o un errore allo stesso modo. Il risultato è un lavoro scivoloso, una canzone fatta si suoni materiali che si mischiano e si muovono continuamente fra il noto e lo sconosciuto, rievocando il notturno.
GUSTAVO ADOLFO DELGADO
Tecnomorfosi – Prefazione I (inedito, 2016)
La composizione propone una dialettica eclettica tra suoni derivati dalla frammentazione ed elaborazione della parola New York cantata da Frank Sinatra insieme a numerosi oggetti sonori ottenuti da soli cinque suoni campionati in una stanza di albergo.
ZURIÑE F GERENABARRENA
KOE (inedito, 2013)
Dedicata a Fumie Hihara. Il lavoro è stato realizzato durante un periodo di residenza al Tokyo Wonder Site (Tokyo). Questo lavoro si basa sull’idea di mischiare suoni registrati della cultura di Tokyo e del Giappone con i suoni dei Paesi Baschi, per creare un paesaggio sonoro umano. Vorrei prendere il mio lavoro come utopia di un mondo sonoro, le somiglianze e le differenze della lingua euskera e giapponese, sotto i processi di modificazione. Analogie e differenze di lingue e tradizioni, culture molto diverse, ma in un universo comune. Il materiale sonoro deriva dei suoni registrati nella città, delle voci in confronto, dalle preghiere, il koto…
FRANCESCO GIOMI
Intimo (inedito, 2014)
Intimo è un esperimento lungo 11 minuti da ascoltare con grande intimità, meglio se in cuffia. Non una vera composizione quindi, ma un flusso di piccoli e grandi suoni isolati da cui emergono sequenze vocali, dialoghi e memorie filmiche, ricordi lontani nello spazio e nel tempo.
VALERIO MAIOLO
Entangled (inedito, 2016)
Entangled è una composizione acusmatica costruita come somma di componenti elementari sinusoidali. Lo spazio generato dalle armoniche dell’onda a dente di sega è abitato dall’armonica a bocca ed esplorato dalla vocalità selettiva del canto armonico.
DANTE TANZI
Gezi Park (Obs, 2013)
La composizione è ispirata agli eventi accaduti dopo l’occupazione di Gezi Park (Maggio 2013, Istanbul, Turchia). Le proteste hanno avuto origine da un sit-in di una cinquantina di persone che manifestavano contro la costruzione di un centro commerciale al posto del Parco Gezi a Istanbul. I manifestanti sono stati attaccati dalla polizia e ciò ha portato ad ampliare il motivo del dissenso verso istanze politiche più generali, dando infine vita a manifestazioni in tutto il Paese, represse violentemente dal governo. L’indignazione, causata da un uso sproporzionato della forza nei riguardi di un movimento essenzialmente pacifico, ha esteso il dissenso oltre i confini nazionali, con manifestazioni contro Erdoğan in paesi di tutto il mondo e la critica della comunità internazionale espressa anche per vie ufficiali, come nel caso dell’Unione Europea, dell’ONU e degli Stati Uniti.
ALESSIO CERFEDA
Se il diavolo una notte (inedito, 2016)
Quando ci si sveglia da un sogno, si cerca qualcuno disposto a sentirne il racconto. Consapevoli del fatto che sarà impossibile poterlo raccontare per intero, poter trasmettere al nostro ascoltatore le stesse emozioni e sensazioni, provate sognando. Tuttavia avvertiamo il bisogno di parlarne, di dare voce e seguito a quella esperienza, dalla quale non ci siamo ancora del tutto staccati. Voci ascoltate che rimangono attaccate ai nostri pensieri e che nel sonno diventano protagoniste, veicolo di esperienze personali. Diventano metafore delle quali il nostro inconscio si serve, per avere a sua volta una voce.
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